Il gruppo di Iv al Senato deciderà stamattina se confermare l’astensione decisa alla Camera o scegliere altre strade, ma «sicuramente non voteremo la fiducia». Davide Faraone, capogruppo a palazzo Madama, è certo che i suoi senatori terranno «come una testuggine» e aggiunge: «Per un governo forte, europeista, con una solida base parlamentare ci siamo».

È il giorno della conta al Senato. Vi asterrete come avete fatto alla Camera?

«Ci riuniremo dopo aver ascoltato l’intervento del presidente del Consiglio e decideremo, sicuramente non voteremo la fiducia».

Il premier vi ha chiuso la porta, dice che è incomprensibile la vostra scelta. Non è abbastanza per votare no?

«Saremmo stati irresponsabili se avessimo taciuto e coperto un governo nelle sabbie mobili, non siamo irresponsabili se diciamo che serve un nuovo governo che corra. Noi abbiamo posto un problema politico lasciando gli incarichi di governo mentre altri li mendicano per sostenerlo. Se si vorrà discutere di vaccini, lavoro, scuola noi ci saremo. Il resto non ci interessa».

Cioè vi aspettate ancora una mano tesa da Conte?

«Non lo so, lo ascolteremo. Purtroppo sono sfiduciato, da troppo tempo chiediamo un cambio di passo senza alcun successo, siamo stanchi delle parole. Si muove qualcosa se minacciamo le dimissioni o se ci dimettiamo sul serio, altrimenti la palude. Avete visto com’è cambiato il Recovery e com’è scomparsa la task force? Avete notato come sui servizi segreti ha detto il contrario della conferenza stampa del 30 dicembre?»

Il vostro gruppo terrà? O teme che all’ultimo momento qualcuno si sfili? 

«Il nostro gruppo è una testuggine, nessuno ci convincerà che all’Italia serva un “governo qualunque”, magari sostenuto da peones messi insieme solo dalla distribuzione di incarichi e prebende. Al nostro Paese serve un governo forte, autorevole e riformista e Italia Viva lavora per questo».

Al Senato Conte dovrebbe avere la maggioranza non assoluta. In questo caso chiedereste le dimissioni? 

«Ci fideremo come sempre delle valutazioni del presidente della Repubblica: da giocatori leali non contestiamo l’arbitro».

Il premier ha fatto appello a “chi ci sta”, e ha anche fatto capire che è disponibile un ministero, quello lasciato da Bellanova. Un argomento che può fare presa, non crede? 

«Sembra il gioco del fazzoletto, sventola il ministero vedendo chi corre a prenderlo per primo. Non mi sembra sinceramente un bel messaggio. Fossi nel presidente del consiglio oggi volerei molto più in alto».

Dite che uscite dal governo perché non avete avuto risposte. Ma non dovreste anche indicare un’alternativa, se pensate che questo governo non possa andare avanti? 

«Serve un governo forte, autorevole, veramente europeista e con una solida base parlamentare, per un governo con queste caratteristiche Iv c’è».

Anche con Conte premier?

«A noi interessano questioni di merito e di contenuti».