La linea decisa dal partito era quella di lasciar decidere il Sindaco: «La legge dà al sindaco potere di nomina e di revoca, Orlando se vuole ci butti fuori» diceva ieri mattina il capogruppo al Senato Davide Faraone. Quattro ore dopo, il sindaco ha annunciato di aver accettato le dimissioni di Leopoldo Piampiano e Toni Costumati. 

Cosa è successo in poche ore?

«Che il sindaco ha chiesto agli assessori di disconoscere la posizione di Italia Viva e loro naturalmente hanno detto di no, non sono camerieri e non vivono per le poltrone, sono due persone straordinarie. Ma volete che si possa governare Palermo con assessori che non sanno nemmeno che corso Olivuzza è corso Finocchiaro Aprile? La nostra era una proposta costruttiva che guardava al bene della città: invece il sindaco ha deciso ancora una volta di far prevalere le ideologie».

Un governo con la Lega per arrivare a fine mandato?

«Mai proposto, una bugia, abbiamo proposto il governo dei migliori, non dei fedeli, sul modello del governo Draghi, che aiutasse Palermo a uscire dalle sabbie mobili. Questo esecutivo ha dimostrato di non essere in grado di dare risposte. Noi parliamo della ripresa economica post covid, Orlando della Lega, chiediamo ai palermitani a cosa sono interessati. E poi me lo lasci dire, quest’idea che per il bene dell’Italia, Letta, Salvini, Renzi, Berlusconi, Conte, Speranza sostengano lo stesso governo e che Palermo è rimasta l’ultima roccaforte in difesa della democrazia fa molto ridere. Faccio solo tre esempi di cose che senza di noi non ci sarebbero state: il ponte Corleone, che sarà inserito tra le opere da commissariare. Il milione destinato a Palermo Capitale della Cultura arrivato grazie al nostro impegno. E la nomina di Monti a commissario per i bacini dei cantieri navali, che vuol dire posti di lavoro. Tutte cose che una giunta dovrebbe governare attraverso un costruttivo dialogo con Roma. Saremo ancora noi oggi (ieri ndr) ad  incontrare Draghi e a chiedergli di azzerare la Tari per tutte le imprese: come si può pensare di aumentarla come ha proposto il sindaco? Che rifiuti hanno prodotto se sono stati chiusi? E gli aumenti pure la tassa? Che tra l’altro con me si era impegnato a non farlo, salvo poi far arrivare in Consiglio la delibera. E poi chiederemo l’esenzione totale di tosap e cosap con autocertificazione. Quello che Orlando non ci ha fatto fare a Palermo perché prigioniero degli statalisti lo faremo a Roma».

La Tari aumenta per via della gestione Rap: non la guidavate voi?

«Norata ha scontato una politica miope del sindaco che non ha puntato sugli impianti per ragioni ideologiche scegliendo di continuare a insistere sulle discariche altamente inquinanti: sapete quanto percepiva Norata per il suo incarico? 668 euro al mese lorde, 8000€ annue. Proprio in questi giorni con Orlando dovevamo vederci per programmare la sua uscita di scena: il sindaco voleva cambiare e Norata era stanco. Ha fatto decadere uno che ha preso tre avvisi di garanzia per tenere le strade pulite e non far perdere la faccia al sindaco. Sarebbe andato via con le sue gambe. Ma il sindaco è abituato a scaricare sugli altri responsabilità tutte sue, la politica ha un volto umano che io non smetterò mai di riconoscere».

Lo ha fatto dopo la bocciatura del piano triennale delle opere pubbliche in Consiglio comunale grazie ai voti di Iv.

«Quelle sono dinamiche d’aula. Detto questo trovo più grave che un partito come Sinistra Comune abbandoni il Consiglio al momento del voto del bilancio documento politico per eccellenza come accaduto a fine 2020».

Il deputato Edy Tamajo ha detto che un’alleanza con la Lega in chiave 2022 «non è un tabù»: condivide?

«Edy non ha detto questo, ha elogiato la responsabilità della Lega che a Roma ha deciso di assumersi l’impegno del governo. Noi siamo alternativi a sovranisti e populisti lo abbiamo detto. In Sicilia puntiamo ad aggregare moderati e riformisti, possiamo tranquillamente governare comune e regione. Con Forza Italia, Azione, Udc, Più Europa, civiche moderate, autonomisti se ci sta, col Pd: mi sembra che la linea di Letta vada nella direzione giusta, quando ho detto io di allearci con Fi sono stato aggredito lo ha detto lui e va bene».

Non sono le parole di Tamajo: quante anime ci sono?

«Una sola, con Tamajo, Scoma ed i consiglieri comunali palermitani si lavora alla grande ed il partito è unito e lo ha sempre dimostrato. Noi non ci fermiamo e da domani cominceremo a fare quello che avevamo chiesto al sindaco chiamare a raccolta le forze politiche, produttive e sociali per costruire un percorso in vista del 2022».

Si candiderà a sindaco?

«No. Mi impegno per la mia città ogni santo giorno ma non mi candiderò. Sarà la nuova forza riformista a indicare il candidato».