Esattamente come diceva Karl Marx: “Le mort saisit le vif”, “il morto afferra il vivo e lo fa prigioniero”. 

A Palermo, Leoluca Orlando va via, lascia il ruolo di Sindaco, non potrà più candidarsi, e lascia una pesantissima eredità ai palermitani e alla nuova classe dirigente che dovrà sostituirlo. Decide lui per le prossime 4 sindacature, per i prossimi vent’anni. Sindaco per la prima volta nel 1985, ha condizionato nel bene nel male la vita della nostra città, non contento decide di condizionarne anche il futuro violentemente. 

Mentre in tutta Italia chi soltanto si azzarda a proporre un aumento delle tasse in piena pandemia viene preso per pazzo, a Palermo si approva una delibera proposta dall’amministrazione che spara alle stelle le imposte per i palermitani a fronte di servizi comunali sempre più scadenti. In poche parole si scarica il dissesto del comune di Palermo, causato dall’incapacità amministrativa di Orlando, sulle imprese, sui commercianti, sulle famiglie, sui lavoratori e sui pensionati già alla canna del gas. 

Questa amministrazione non ha fatto altro che firmare, con il nome e cognome dei palermitani, 400 milioni di euro di cambiali. Per decenni. Con l’aggravante che, oltre alle cambiali che ci hanno messo in tasca a nostra insaputa, da adesso, qui ed ora e per i prossimi anni, nelle cassette postali ci ritroveremo tasse e tributi raddoppiati. Interi settori economici in crisi, una desertificazione commerciale ancora più acuta.

L’Irpef peserà 204 euro in più a testa. Per una famiglia di 4 persone, più di 800 euro l’anno. E a questa prima botta si aggiungerà il salasso della tassa sui rifiuti, circa 80 euro in più a testa, una famiglia composta da 4 persone, che abita in una casa di 100 metri quadrati, dovrà pagare 400 euro in più di Tari.

Sapete che significa? Che chi lavora nel pubblico potrà dire addio alla tredicesima, perché sarà destinata a pagare il fallimento del Comune, e chi un lavoro non ce l’ha o chi lo voleva creare, ha perso ogni speranza di futuro.

E poi ci sono i cimiteri, gli impianti sportivi, il suolo pubblico, i mercati generali, la scandalosa svendita delle quote di Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone e Borsellino. Tasse su tasse. Tasse su disservizi.

E tutto ciò perché il dissesto avrebbe offuscato il trionfante addio del Sindaco del Rinascimento. Altra balla spaziale. Ci troveremo tartassati per 20 anni.

Sia chiaro, quando gli atti del piano di riequilibrio arriveranno in Consiglio comunale noi ci troveremo ancora a fare le barricate, staremo dalla parte dei cittadini e non certo di un’amministrazione comunale che tassa e scappa.

La partita non è finita, siamo appena all’inizio.