La coalizione Ursula c’è ed è maggioranza. È quell’alleanza tra riformisti e popolari che ha indicato Ursula von der Leyen presidente della Commissione europea, che è maggioranza nel Paese e deve avere la maggioranza.

Occorre solo coraggio. Lasciate stare le bolle mediatiche, quello che vi vogliono far credere. Del resto si sa, i media creano i miti e poi questi si adeguano. Vecchio e attuale slogan del ’68.

Parliamo della Sicilia. La mia isola, che può diventare il laboratorio di questa alleanza “Ursula”. Le elezioni siciliane ci consegnano un dato incontrovertibile. Numeri e non bolle. Vincono i riformisti, i moderati e gli autonomisti. Spariscono i populisti e i sovranisti. Vince il buongoverno, il radicamento nel territorio, una classe dirigente vera che sta per strada, che ha i voti dei i cittadini e non i like degli smanettoni.

Queste elezioni ci dicono che non c’è alleanza che tenga se si hanno visioni che sono in contraddizione tra loro. Queste elezioni ci dicono che da una parte c’è un’autostrada per tutte quelle forze che si riconoscono nel riformismo. Dall’altra parte c’è solo il populismo, malattia infantile della politica, che come tutte le malattie infantili basta un vaccino e scompare.

È successo questo in Sicilia. Alcuni esempi. Questo famoso modello vincente M5S-Pd che cosa ha ottenuto? Secondo me un risultato deludente. A Termini ha vinto il sindaco di quella alleanza, vero, ma quella comunità ha vissuto un periodo davvero particolare che ha condizionato il risultato e inoltre il sindaco potrà contare solo su 5 consiglieri comunali su 16.

Prendiamo il caso dei cinque stelle che vanno da soli. Hanno percentuali che oscillano dal’1,5% al 5%.

La Lega si conferma una forza fantasma in Sicilia. I moderati del centrodestra, invece, continuano ad avere un consenso. Innegabile.

E poi ci siamo noi, noi di Italia Viva. Dove abbiamo presentato la nostra lista, ma anche dove abbiamo deciso di stare dentro le liste civiche, è stato un successo. Abbiamo eletto tantissimi consiglieri comunali e grazie a noi tanti sindaci indosseranno la fascia tricolore. Un dato per tutti: a Enna Italia Viva supera il 14%. L’altra lista a sostegno del sindaco Maurizio Dipietro dove ci sono anche tanti nostri candidati raggiunge il 15,35%. Insieme siamo al 30% con 9 eletti su 24 consiglieri. Lega e M5S non entrano in consiglio con il 4,1% e il 2,9%. Il Pd si ferma al 10% con 3 consiglieri eletti. Insedieremo gruppi consiliari ovunque.

Per noi queste elezioni comunali in Sicilia, le prime dalla nascita di questo nostro progetto, sono state un’anteprima straordinaria. Un’anteprima che ci incoraggia e che ci fa guardare avanti, alle elezioni regionali siciliane e a quelle di Palermo con grande ottimismo. Perché sappiamo che la nostra idea di un fronte riformista è la via maestra contro i populismi e i sovranismi. Sappiamo che la strada è stare tra la gente, nei territori, porta a porta, casa per casa. È la strada che avevamo intravisto e che si rivela quella giusta.

Questo voto ci consegna una grande responsabilità. Costruire da qui a poco meno di 2 anni un nuovo campo di riformisti una unità di progetto per assicurare alle città il buon governo e mandare in soffitta chi sa solo agitare paure senza mai risolvere i problemi quotidiani delle persone.

Italia Viva, con grande umiltà e responsabilità, darà il suo contributo decisivo affinché si affermi una visione del futuro fondata sulla concretezza e la speranza. E sono convinto che questa idea si farà strada.

C’è una casa aperta a tutti, non ti chiediamo da dove vieni ma cosa vuoi fare, non ti chiediamo a chi appartieni ma cosa sogni. Questa casa è Italia Viva e vogliamo abitarla con chi non si rassegna ai populisti e ai sovranisti. Siamo uno strumento, non un fine.

Buon lavoro a tutti noi.