Il capogruppo di Italia Viva in Senato: “Valuteremo nelle prossime ore come votare. Ma se anche dicessimo no al processo, non sarebbe uno strappo politico. La vicenda delle presidenze da rinnovare non ha alcun peso”

di Giovanna Casadio

“Se anche votassimo no al processo a Salvini per la Open Arms non sarebbe uno strappo politico. Decideremo nel merito giuridico e istituzionale. Lo annuncerà Matteo Renzi in aula giovedì, tutto quello che si dice in queste ore sono illazioni”. Davide Faraone, il capogruppo di Italia Viva al Senato, precisa.  
 
Faraone, il destino di Matteo Salvini – se mandarlo a processo o meno, per la vicenda Open Arms – è nelle mani di voi 18 senatori renziani? 
“È nelle mani del Senato più che dei 18 senatori renziani. Italia Viva è sempre stata coerente sui processi a Salvini legati ai mancati sbarchi. I 5Stelle prima lo hanno salvato sul caso Gregoretti e poi condannato. Persino la Lega condanna o salva a secondo della convenienza. Lo stesso Pd aveva rinviato all’aula la decisione e poi, nell’ultima giunta per le autorizzazioni, ci ha lasciati soli a non votare”. 

E quindi, giovedì come voterete? 
“Giovedì in Senato ci aspettiamo di tutto. Noi saremo coerenti mettendo davanti a tutto le valutazioni di tipo giuridico e istituzionale, e non quelle politiche. Politicamente siamo distanti da Salvini. Lo dico io, che in questi anni sono salito a bordo di tutte le imbarcazioni di salvataggio, sia quelle delle Ong che della Guardia costiera, per verificare le condizioni in cui si trovavano le persone soccorse”. 

Italia Viva va verso un sì al processo per l’ex ministro dell’Interno?  
“Noi abbiamo riunioni di gruppo per decidere. Una già stasera. Faremo una valutazione, ascolteremo quanto ci dicono i nostri tre componenti in giunta Francesco Bonifazi, Giuseppe Cucca, Nadia Ginetti. E matureremo un giudizio, in particolare su un punto: se la responsabilità di quello stop allo sbarco fu una scelta individuale delll’allora ministro o se fu del governo. Va valutata la corrispondenza, ci sono le carte da studiare. Noi siamo garantisti e quindi la questione giuridica è determinante. Non usiamo a fini politici le vicende giudiziarie”. 

Decidete quando? 
“Sarà Matteo Renzi in aula a Palazzo Madama a illustrare giovedì la nostra posizione. Naturalmente noi avevamo chiesto di ragionare sulla Open Arms e Salvini sganciandola dall’appuntamento elettorale, quindi o dopo le regionali del 20 settembre o molto tempo fa. Invece Pd e 5Stelle vogliono il voto ora, mentre la destra vorrebbe approfittarne per andare il più vicino possibile alle urne, così da fare di Salvini una vittima e trarne un beneficio in termini di consenso. C’è sempre questo maledetto vizio della politica italiana di usare una vicenda giudiziaria a fini politici”. 

Ci sono stati i lunghi mesi del lockdown, avrete avuto il tempo di maturare una opinione, voi renziani. 
“Avevamo chiesto ulteriori carteggi, che la giunta ci ha negato, proprio per avere un quadro più preciso. Abbiamo ritenuto allora che andare avanti nella decisione, fosse una forzatura. Comunque non ci era stato consentito di approfondire per una valutazione nel merito”. 

Ma su 164 migranti che attesero lo sbarco per 19 giorni rimanendo “ostaggio” sulla nave della Ong spagnola, non ci vuole molto a farsi un’opinione, non crede? 
“Questo è l’aspetto politico. L’atteggiamento di Salvini non lo condividiamo. Ma qui la domanda è: ha agito in accordo con tutto il governo e nell’interesse della nazione, oppure no? Aggiungo che è politicamente scandaloso che il leader leghista venga in Senato senza mascherina negando l’emergenza Covid, e poi accusi i migranti di portare il virus”.  

Se non voterete con il resto della maggioranza giallo-rossa, farete un ennesimo strappo. Dopo la legge elettorale, metterete di nuovo a rischio la tenuta dell’esecutivo?  
“La tenuta del governo non c’entra. Non ci sono strappi. La questione non è politica. Le anomalie andrei a cercarle piuttosto nei 5Stelle, che quando erano con Salvini al governo lo salvarono e ora lo condannano”. 

A proposito di politiche migratorie, il momento è difficile con tanti sbarchi autonomi. C’è un rischio di contagi portati dai migranti? 
“C’è un rischio su tutte le frontiere e va tenuta alta la guardia, sia per quanto riguarda gli sbarchi di migranti che gli arrivi in business class dei manager dall’America. Trovo inoltre inaccettabile che si dica che non ci sono risorse per consentire la quarantena ai migranti sulle navi da crociera, quando un po’ dei soldi del Mes potrebbero essere usati per questo e invece i grillini rifiutano di accedere al Mes”. 

Non è invece che la trattativa sulla presidenze delle commissioni abbia un peso? 
“Assolutamente no. Queste sono volgarità”.